La Resistenza in cucina. Ricette del tempo di guerra per resistere al tempo di crisi

Il giorno della Memoria non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà ormai quasi 80 anni fa. Serve a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. Spesso noi stessi ne siamo gli autori, senza rendercene conto.

Il giornodella Memoria ci ricorda che verso queste discriminazioni non alziamo abbastanza la voce e che spesso, per comodità e opportunismo, ci nascondiamo  in quella che gli storici chiamano la zona grigia.

Si tratta di una zona della mente e del nostro comportamento, a metà tra il bianco e il nero, tra l’innocenza e la colpevolezza. In questa zona ad avere la meglio, alla fine, è l’indifferenza per chi viene isolato e non accettato. Per evitare che una tragedia come quella dell’Olocausto si ripeta occorre ricordare e soprattutto capire. Uno strumento importante per farlo è quello di ascoltare la viva voce dei testimoni e di chi è stato direttamente coinvolto negli avvenimenti. Un altro modo per capire cosa è successo in maniera chiara è leggere un libro.

Questo libro non parla dei campi di concentramento  delle atrocità che in quei luoghi sono state perpretate,  ma attraverso il recupero di semplici e povere  ricette che le donne del tempo usavano per portare in tavola una cucina dignitosa, è possibile immaginare e forse rivivere quei drammatici momenti che hanno segnato il nostro paese nel periodo antecedente  lo scoppio della  seconda guerra mondiale e nel durante di quei drammatici anni

Pubblicato: 23 gennaio 2020
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