Ambiti territoriali scolastici: si torna alla distinzione storica. Lunigiana-Fosdinovo da una parte, Massa-Carrara-Montignoso dall’altra

 

È stata di sicuro la seduta di assemblea dei sindaci più veloce da quando la riforma delle province ha aggiunto questo organo come terzo all’assetto istituzionale, dopo il presidente e il consiglio provinciale: apertura dei lavori, due brevi dichiarazioni e voto diretto.

In discussione la proposta di modifica degli ambiti territoriali di articolazione dei ruoli regionali del personale docente come previsto dalla legge 107 del 2015, quella nota mediaticamente come della “Buona scuola”.

La delibera dell’assemblea approva la proposta di modifica nella direzione di portare i due ambiti a coincidere con i territori delle due conferenze zonali per l’educazione e l’Istruzione: Lunigiana e Fosdinovo da una parte, Massa, Carrara e Montignoso dall’altra. L’atto è stato approvato a larghissima maggioranza, politicamente trasversale, rispetto alle maggioranze che guidano i singoli comuni: 14 favorevoli e 1 contrario, il sindaco del Comune di Carrara (assenti i sindaci di Fosdinovo e Aulla)

 

Occorre chiarire, al fine di ovviare ad ogni errata interpretazione, che non era in discussione nessun dimensionamento scolastico o ipotesi di futuri accorpamenti o altro, perché l’articolo 66 si riferisce solo ed esclusivamente all’organizzazione dei ruoli del personale docente: “A  decorrere  dall’anno  scolastico  2016/2017 – recita l’articolo –   i  ruoli   del personale docente sono regionali, articolati in ambiti  territoriali, suddivisi in sezioni separate per  gradi  di  istruzione,  classi  di concorso e tipologie di posto”.

Era successo che nella fase di prima attuazione della legge il territorio provinciale rispetto al ruolo dei docenti (e quindi riguardante solo il profilo della gestione del personale) era stato diviso dal Miur (il ministero), solamente sulla base di una equa spartizione della popolazione scolastica, in due ambiti Carrara e Lunigiana da una parte, Massa e Montignoso dall’altra, senza tener conto dell’assetto territoriale e con enormi problemi di organizzazione e gestione del personale rilevati unanimemente dal mondo della scuola. Oltre a non rispettare la suddivisine zonale questa spartizione costringeva a formare le cattedre non più secondo logica costa da una parte e Lunigiana dall’altra, ma molte si formavano di fatto tra Carrara e Lunigiana, con susseguenti problemi organizzativi palesati dai presidi, dai docenti e dai sindacati.

Su questa proposta, per andare incontro alle esigenze rappresentate, ha lavorato una commissione tecnico politica appositamente istituita dal presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, che attraverso una serie di riunioni e di incontri anche con l’ufficio scolastico regionale è riuscita ad ottenere da quell’ufficio la disponibilità a rivedere  la perimetrazione dei  due ambiti.

L’assemblea dei sindaci era stata presieduta proprio dalla seduta della commissione (formata dal presidente della Provincia, tecnici della Provincia e dell’ufficio scolastico provinciale, rappresentanti dei presidi,  i due presidenti delle conferenze zonali e dal sindaco di Carrara) che ha approvato la proposta con 12 favorevoli e 1 contrario (sempre il sindaco di Carrara)

 

Pubblicato: 04 dicembre 2017
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