Aumentano le “quote rosa” all’interno del mercato del lavoro della Provincia di Massa-Carrara: nell’ultimo decennio l’occupazione è cresciuta di circa 6000 unità su una popolazione costante di 200.000 abitanti ed è un incremento dovuto soprattutto alle donne.
A rilevarlo è un’indagine dell’Istituto studi e ricerche della Camera di Commercio di Massa-Carrara commissionato dall’assessorato alle politiche del lavoro della Provincia e condotto su un campione segmentato sul territorio.
Sono donne che in una percentuale variabile tra l’85 ed il 90% hanno trovato occupazione quasi esclusivamente nel terziario in un contesto strutturale dove le principali attività manifatturiere, dal lapideo alla metalmeccanica, dalla cantieristica alla nautica, sono a forte connotazione maschile.
In totale la forza lavoro femminile nella Provincia di Massa-Carrara nella fascia d’età 15-64 anni è pari a circa 37.000 unità di cui 30.533 occupate e 6468 disoccupate, per un tasso di attività pari al 57.2% ed un tasso di disoccupazione del 17,5%. È un tasso di disoccupazione femminile più alto di quello registrato dall’Istat per il 2005, ma pesa soprattutto il fatto che l’indagine è stata condotta nei mesi invernali, quando manca tutta la quota del lavoro stagionale legato al turismo estivo.
Suddiviso per aree il dato ci dice che Massa e Montignoso hanno un tasso di disoccupazione del 20,2%, Carrara del 18,2%, la Lunigiana del 12,5%.
Analizzato per fasce di età il tasso di disoccupazione invernale sale vertiginosamente per le donne tra i 15 e 29 anni (38.1%) per passare al 14.6% nella fascia tra i 30 ed i 44 anni e scendere all’11.6% tra i 45 e i 64 anni: in sostanza il punto più critico è rappresentato dalle fasce d’età più giovani.
Il 68.5% delle donne occupate lavora come dipendente a tempo indeterminato, il 17.5% è dipendente a tempo determinato, il 5.3% è libera professionista, l’8.7% è imprenditrice. Il lavoro a termine interessa circa 5.300 donne sul totale di 30.500. La distribuzione del tempo determinato non è omogenea per fasce d’età: nella classe di età giovanile tra i 15 e i 29 anni quasi una donna su due lavora a tempo determinato, per scendere al 10.7% nella fascia 45-64 anni, il che significa che un 10% delle donne occupate convive con il lavoro a termine lungo tutto l’arco della propria vita.
Esiste poi una fragilità, per così dire, del lavoro femminile misurabile in termini di ore lavorate: il 2% lavora meno di 10 ore settimanali ed un altro 14,5% meno di 20 ore, cioè meno di un part-time
Come vivono il lavoro le donne? Prevalentemente (47.6%) come garanzia di indipendenza. Difficile è, infine, il rapporto tra maternità e lavoro: tra le donne che lavoravano al momento della nascita di un figlio il 69.6% ha continuato a lavorare, ma il 24.1% ha smesso di lavorare ed il 6.3% ha ridotto il proprio impegno.